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Francia: La Poste; Bailly, nel 2009 legge nuovo statuto

09 luglio 2008

La privatizzazione parziale di La Poste potrebbe arrivare già l'anno prossimo, allungando così la lista dei monopoli francesi che negli ultimi anni hanno aperto il loro capitale per poter far fronte alle sfide della concorrenza internazionale. Il presidente di La Poste, Jean-Paul Bailly, ha infatti annunciato oggi ai sindacati che il cambiamento di statuto dell'organismo pubblico che sarà accompagnato dall'apertura del suo capitale tra il 10 e il 20% sarà iscritto in una legge nel 2009. "Lo stato rimarrà al minimo all'80%", ha detto Bailly secondo quanto hanno riferito fonti sindacali all'Afp. Il progetto, che ha già provocato una levata di scudi da parte sindacale, è uno dei punti in agenda della riunione del consiglio d'amministrazione di La Poste di giovedì. La Poste aveva già confermato alla fine della settimana scorsa di star esaminando il progetto di trasformarsi in una società per azioni per poter così aprire il proprio capitale e raccogliere così tra i due e i tre miliardi di euro necessari per finanziare il suo sviluppo. In un messaggio telefonico ai dipendenti Bailly ha spiegato oggi che "questa evoluzione era indispensabile" e sottolineato che "parlare di privatizzazione è sbagliato" in quanto la missione di servizio pubblico impedisce allo stato di scendere al di sotto del 50% del capitale. Il sottosegretario di stato al commercio, Herve Novelli, si è dichiarato oggi favorevole al cambiamento di statuto de La Poste in quanto "non si può far crescere La Poste, la sua attività e internazionalizzare l'azienda senza trasformarla in un'impresa da capitale". La Poste sembra dunque destinata a seguire le orme di Renault, Air France, France Telecom, EdF e Gdf che dalla metà degli anni '90 hanno aperto il loro capitale per potersi battere meglio sui mercati che in Europa non hanno più frontiere. Il cambiamento di statuto è ritenuto essenziale da La Poste in vista della liberalizzazione del mercato postale nel 2011. L'annuncio dell'evoluzione dello statuto, contro cui i sindacati si stanno già mobilitando, è stato dato a pochi giorni dalla fusione di GdF, di cui lo stato detiene ancora l'80%, con Suez. Lo stato avrà nel nuovo colosso una quota del 34% SWISSINFO.CH - 8 luglio 2008 - 16.10 PARIGI, 8 lug (AWP/ats/ansa)

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