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POSTE, VIA AL PIANO ANTISTRANIERI

07 novembre 1998

Intanto continua lo shopping in Italia. Adesso l’ente tedesco punta a conquistare la sarda Mail Express Mille miliardi dal Tesoro per evitare che altri corrieri finiscano ai concorrenti Gli ispettori della Cee sbarcano in viale Europa. Una pattuglia di 007 del commissario europeo Van Miert si è presentata, ieri, nella sede delle Poste per verificare che vengano rispettate le regole del mercato. E’ il primo passo di un’inchiesta avviata già a luglio. Sotto la lente degli uomini di Bruxelles finiranno gli oltre 30 mila miliardi che lo Stato ha versato alle poste fino all’inizio degli anni ’90. l’arrivo degli ispettori è stato accolto con tranquillità anche se rappresenta l’apertura di un nuovo e difficile fronte per Corrado Passera. L’amministratore delegato delle Poste è già impegnato in due complesse partite. La prima riguarda l’iter della legge finanziaria dalla quale le Poste si attendono finanziamenti per oltre mille miliardi, destinati a coprire le perdite derivanti dalle tariffe agevolate e dal costo del “servizio universale”. Oltre a ciò, in Viale Europa sono certi di poter contare anche su un ulteriore versamento annuo di mille miliardi nel periodo tra il ’99 e il 2001 per le dotazioni di capitale iniziale. I pericoli maggiori per Passera non vengono però dalla complessa discussione parlamentare, ma dalla sempre più minacciosa concorrenza delle grandi multinazionali e dalle altre Poste europee. L’acquisto da parte della Tnt, controllata dalle poste olandesi, dell’agenzia di recapiti milanese Rinaldi non è che la prima mossa di un attacco più ampio. Il mercato postale italiano, anche se è il più arretrato d’Europa, suscita all’estero molte attenzioni perché è considerato suscettibile di grandi sviluppo. A questa offensiva il vertice di Viale Europa non può assistere senza studiare adeguate contromosse. L’impresa non è facile in quanto le Poste italiane devono fare i conti con un deficit, che quest’anno toccherà i 1.800 miliardi e hanno bisogno di sfoltire il personale di almeno 15mila unità tutte concentrate al Sud. Nello stesso tempo sono obbligate a cercare di recuperare le quote di mercato perse negli anni della gestione firmate da Enzo Cardi. Non a caso durante l’ultima riunione con le organizzazioni sindacali, l’argomento principale di discussione è stato quello relativo alla strategia da adottare per scongiurare che altre grandi agenzie finiscano in mani straniere. Dopo gli olandesi Tnt, che nel frattempo, hanno continuato a fare shopping e inglobato la Speedimac, adesso la minaccia viene dalle Poste tedesche. Dopo aver tentato invano di acquistare la bolognese Bartolini, leader nazionale nel recapito di pacchi, la Germania ha preso di mira la Mail Express, azienda sarda che sta cercando di costruire un network nazionale con un’agguerrita politica di franchising. Il problema di passera è evitare che cadano nell’orbita dei concorrenti aziende come la Defendini, a Torino, la Romana Recapiti e la toscana Florentia. L’unica chance nelle mani dell’amministratore delegato delle poste è quella di siglare in fretta accordi con i gestori privati. Ma la trattativa si annuncia sicuramente difficile. FONTE: IL GIORNALE Via Gaetano Negri 4 20123 MILANO

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