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Davvero adeguati i tagli della nuova ordinaria?

24 giugno 2009

Emissioni Italia I nominali, ufficializzati oggi pomeriggio, fanno riferimento al tariffario in vigore da tre anni. Tariffario che -dice il viceministro Paolo Romani- il dicastero vorrebbe aggiornare Ha richiesto due decreti: uno pubblicato il 30 marzo e l'altro, con le correzioni e gli aggiornamenti, oggi. Ma la serie ordinaria “Posta italiana” -come il ministero allo Sviluppo economico l'ha battezzata- parte male. Non solo per questo dettaglio normativo o per la monotonia del soggetto. A destare le perplessità sono, inoltre, i valori nominali, che il provvedimento indica in 0,60 (pure in cartolina), 1,40, 1,50 e 2,00 euro. Perché mancano i piccoli tagli utili alle integrazioni e perché i francobolli ora pronti al debutto potrebbero risultare presto superati dagli eventi. Lo ha fatto capire il viceministro Paolo Romani oltre un mese fa, durante il suo intervento al V Congresso della Slp-Cisl, il più potente sindacato tra i dipendenti postali. Il dicastero allo Sviluppo economico -ha detto Romani- “dovrà fare la sua parte, con particolare attenzione ad una politica tariffaria dosata sapientemente ma realizzata senza preconcetti”. Riferendosi, in particolare, alla richiesta di Poste italiane per un incremento in base al meccanismo del “price cap”, ha aggiunto: “Lo stiamo affrontando, questo meccanismo si riferisce al periodo 2006, 2007, 2008, quindi saremmo teoricamente già in ritardo rispetto alla scadenza di quell'algoritmo che determina poi l'incremento. L'incremento non è poco, ma l'orientamento -ve lo posso assicurare in questa sede- del ministero è tendenzialmente favorevole. Si dovrà quindi utilizzare la leva dei prezzi e delle tariffe attraverso adeguamenti nel quadro regolatorio vigente per quei prodotti e servizi per i quali si sia raggiunta una effettiva maggiore qualità e soddisfazione della clientela, in modo da renderli maggiormente coerenti con le logiche di mercato e orientati ai costi”. “Così come -ha poi aggiunto- si dovrà valutare seriamente un ampliamento del ruolo di Poste italiane nell'ambito delle proprie missioni pubbliche estendendo la sua attività dal servizio postale universale a più generali missioni di interesse pubblico così come hanno fatto in altri Paesi europei”. VACCARINEWS Giu 20 2009 18:44

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