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Nuova Cassa depositi, c'è l'ok delle fondazioni
05 novembre 2008
Il ministero dell'Economia apre ufficialmente la partita per la ridefinizione della mission della Cassa depositi e prestiti. Il dicastero di Via XX Settembre ha inviato venerdì scorso, 31 ottobre, l'invito a dieci primarie banche d'affari a presentare un'offerta entro domani, 5 novembre, per l'incarico di advisor della conversione anticipata delle azioni privilegiate in mano alle 66 Fondazioni bancarie, che controllano il 30% del capitale della Cassa.
Il segnale non è di poco conto: già il Governo Prodi aveva tentato, nel gennaio di scorso, di avviare la selezione dell'advisor, ma aveva dovuto fermarsi di fronte alla crisi politica che ha portato alle elezioni anticipate.
In verità la strada scelta dal precedente Esecutivo non sarebbe stata comunque in discesa: nelle settimane antecedenti l'avvio della precedente gara per l'advisor la tensione tra l'ex ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, era salita alle stelle. Il ministro e il rappresentante delle Fondazioni si erano anche incontrati a più riprese - senza successo - per trovare un compromesso sui destini della Cassa, accordo indispensabile per poter procedere alla conversione delle azioni. Il valore della Cdp, infatti, è destinato a variare a seconda della destinazione che si intende dare in futuro alle sue attività.
Le istituzioni azioniste delle maggiori banche italiane non digerivano, in particolare, l'idea che il precedente Governo volesse usare la Cdp - anche tramite una possibile quotazione del Banco Posta - per farne una banca a tutti gli effetti e lanciando, così, la concorrenza al mondo bancario.
Questo scenario, però, con l'avvento di Giulio Tremonti, sembra scongiurato. Il ministro lo ha lasciato intendere apertamente: la Cassa servirà per fare investimenti diretti nelle infrastrutture, utilizzando a questo scopo i 90 miliardi di raccolta postale depositati nel conto corrente della Tesoreria.
La sintonia con l'Acri, in questa nuova visione strategica, sembra massima. A scanso di dubbi, lo ha detto a chiare note lo stesso Guzzetti, venerdì scorso (lo stesso giorno in cui partivano gli inviti alle banche d'affari), in occasione della Giornata per il risparmio. «Perché il piano edilizia sociale, per i fondi private equity, per il venture capital nella ricerca, per le infrastrutture - ha spiegato Guzzetti - lo strumento c'è già, non dobbiamo inventarlo: è la Cdp. Dobbiamo solo rendere possibile l'utilizzo delle ingenti risorse di cui dispone. Se la Cdp si muoverà in questa direzione il dialogo in corso con il ministro dell'Economia si concluderà positivamente già nelle prossime settimane con importanti novità per l'attività della Cdp».
L'importante novità di cui parla il presidente dell'Associazione delle Fondazioni è il disgelo sulla conversione. Le istituzioni di origine bancaria devono decidere entro il 2009 se recedere dal capitale della Cassa oppure restare; ma in tal caso devono pagare un conguaglio rispetto al miliardo di euro sborsato nel 2004 per rilevare il 30 per cento. Quella cifra fu calcolata su un valore di libro della Cdp di circa 4 miliardi; la valutazione attuale - che tiene conto anche dei prezzi di Borsa del 10 per
cento di Eni ed Enel, del 30% di Terna e delle partecipazioni in Poste (35%) e in Stm in mano alla Cassa - si aggirerebbe su almeno 12 miliardi e dunque le Fondazioni sarebbero chiamate a versare un conguaglio di 3 miliardi.
Una bella cifra, non c'è che dire. Allo studio ci sarebbe, però, già un'ipotesi di soluzione che potrebbe a un tempo evitare - almeno in parte - l'esborso cash per le Fondazioni e risolvere il problema, posto dalla decisione dell'Antitrust, di spostare il 10% di Enel in mano alla Cdp sotto il
controllo del Tesoro. La Cassa potrebbe decidere la distribuzione di un dividendo straordinario: al Tesoro sarebbe pagato sotto forma di titoli Enel (il 10% del capitale vale oggi 3,2 miliardi). Alle Fondazione andrebbe versato cash: circa 1,5 miliardi che potrebbero essere però compensati come
parziale sconto sul versamento per la conversione.
Il Sole 24 ore - 5 novembre 2008
Il Sole 24 ore - 5 novembre 2008