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Il caso spagnolo. «Lettere con i corrieri privati»
02 febbraio 2008
Chi sta peggio II Paese di Zapatero ultimo nella classifica
Lo storico Vidal: dalla fine degli anni Ottanta il servizio pubblico e' diventato lento e poco sicuro.
La Spagna di Zapatero, si sa, viaggia veloce. Ma non quando ha un francobollo come carburante. Le statistiche europee che reputano soddisfatti del servizio postale soltanto 51 spagnoli su l00, ben al di sotto della media europea del 70%, probabilmente peccano di generosita. La sfiducia nel servizio di «Correos», lo smistamento della corrispondenza, e quasi certamente piu' profonda di quanto lasci supporre quel 22% di malumore dichiarato. Quando si tratta di spedire una lettera o un plico importante, la preferenza dei cittadini viene sempre pia spesso accordata ai costosi, ma efficienti, corrieri privati: Non stupisce affatto che siamo i piu' scontenti in Europa del servizio postale — commenta lo scrittore e storico Cesar Vidal; `che conduce un programma radiofonico di dibattiti politici e sociali, La Linterna, per la Cope, l'emittente della Conferenza Episcopale Negli ultimi 15 o 16 anni, diciamo dalla fine degli anni '8o, le ditte private per il recapito della posta hanno sviluppato un giro d'affari sempre maggiore. Il servizio postale pubblico e troppo, lento e insicuro».
La situazione non sembra essere migliorata da quando, tre anni fa, un parlamentare europeo, lo spagnolo Josu Ortuondo, informo' il commissario europeo Charlie McCreevy, responsabile per il mercato interno dei servizi, che c'erano regioni come la Galizia, in cui la posta veniva distribuita soltanto a giorni alterni. In contrasto con la normativa comunitaria. Lo stesso McCreevy aveva disposto indagini nella parte opposta della penisola iberica, ad Alicante, sul Mediterraneo,
da dove erano arrivate proteste dei consumatori per l'esasperante lentezza del servizio postale. E, alla fine del 2004, le autorita spagnole avevano assicurato di aver esortato