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Londra: Tagli e scioperi la crisi e' arrivata qui
06 ottobre 2007
Scioperi delle poste. Proteste della popolazione.
Minacce del governo contro i sindacati. Dibattito sull'urgenza di modernizzare il sistema
Attenzione: tutto questo non avviene in Italia, ben¬si in Gran Bretagna. Dove la Royal Mail ha chiuso gli uf¬fici e tenuto a casa i postini per tre giorni di seguito, la s et¬timana scorsa, e ha in programma altre interruzioni del lavoro a singhiozzo nel prossimo futuro.
Oggetto della disputa: tagli del personale, chiusura degli uffici postali di campagna e di localita' isolate, orari «da schiavi» per consegnare la posta, salari troppo bassi, secondo quan¬to dicono i sindacati di categoria. Ma sul tavolo della trat¬tativa c'e anche la necessita' di trasformare questa azienda pubblica. «Non ci sono giustificazioni per con¬tinuate lo sciopero», ha tuonato ieri il primo ministro Brown alla camera dei Comuni, lasciando capire che il governo laburista disapprova le rivendicazioni dei lavoratori. «Esorto i dipendenti delle poste a tornare al lavo¬ro e a risolvere il contenzioso».
A un osservatore italiano, bisogna dire, il conflitto in questione sembra paradossale: perche la posta in que¬sto paese funziona, perlomeno in confronto a come funziona altrove. La maggioranza delle 84 milioni di lettere che passano ogni giorno per le mani dei dipen¬denti della Royal Mail arrivano a destinazione rapida¬mente: tanto e' vero che la maggior parte dei pagamen¬ti di bollette privati e conti tra piccole aziende, qui, av¬viene per posta.
I 14376 uffici postali sparsi per il Regno Unito sono da sempre un simbolo di ordinata, premu¬rosa burocrazia, una specie di espressione concreta e alla portata di tutti della macchina statale, quasi uno "zietto" di cui fidarsi (partner, in un certo senso, della "zietta", come e soprannominata la Bbc).
E le cassette postali, rosse fiammanti, con la loro caratteristica for¬ma e la scritta ERVIII stampata sopra (sta per Eduardus Rex the seventh, re Eduardo settimo), sono diventate un'icona della Gran Bretagna.
Fondata da Enrico VIII ha oggi un fatturato annuo di 9 miliardi di sterline, circa 13 miliardi di euro, con un attivo di quasi 450 milioni di euro. Negli anni '80 le poste furono uno dei pochi servizi pubblici, che sfug¬girono alle gran di privatizzazioni introdotte da Marga¬ret Thatcher. Da allora hanno cambiato tante cose, introducendo nuovi servizi.
Ora l'azienda vuole elimina¬re gli uffici con poco traffico e modernizzare il resto; ma personale e mezzi, replica il sindacato, sono insuffi¬cienti e a rimetterci sara' il pubblico.
LA REPUBBLICA : ENRICO FRANCESCHINI