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Liberalizzazione a partire dal 1° gennaio 2011

27 luglio 2007

In considerazione della situazione negli Stati membri, un emendamento proroga dal 1° gennaio 2009 al 1° gennaio 2011 il termine per la liberalizzazione dei servizi postali. Più in particolare, a partire da tale data, gli Stati membri non potranno più concedere né mantenere in vigore diritti esclusivi o speciali per l'instaurazione o la fornitura di servizi postali. Un emendamento chiede agli Stati membri di assicurare che il finanziamento del servizio universale «sia garantito in ogni momento in un mercato postale completamente liberalizzato». Potranno peraltro finanziare la fornitura del servizio universale nel rispetto del Trattato, oppure garantirne la fornitura appaltando tali servizi in conformità delle norme e dei regolamenti applicabili in materia di appalti pubblici, inclusa - aggiungono i deputati - la possibilità di negoziare e di concludere direttamente contratti di servizi con i fornitori di servizi. Se uno Stato membro stabilisce che gli obblighi del servizio universale comportano un costo netto e rappresentano un onere finanziario eccessivo per il prestatore del servizio universale, potrà attivare - come precisato da un emendamento - uno dei meccanismi dettagliati nel suo piano nazionale notificato alla Commissione entro il 1° gennaio 2010. I piani nazionali, più in particolare, possono introdurre un meccanismo volto a compensare l'impresa interessata a partire da fondi pubblici o ripartire il costo netto degli obblighi del servizio universale fra i fornitori di servizi e/o gli utenti. In quest'ultimo caso, gli Stati membri potranno istituire un fondo di compensazione che può essere finanziato mediante diritti a carico dei fornitori e/o degli utenti dei servizi e amministrato da un organismo indipendente dal beneficiario o dai beneficiari. Queste prescrizioni, precisa il Parlamento, lasciano impregiudicato il diritto degli Stati membri di incorporare nella loro legislazione nazionale disposizioni specifiche applicabili ai fornitori del servizio universale, «secondo criteri oggettivi, proporzionati e non discriminatori, in funzione delle esigenze operative del servizio universale». Come anche di provvedere, conformemente alla loro legislazione nazionale, al collocamento di cassette postali sulla via pubblica, all'emissione di francobolli e al servizio di invii raccomandati utilizzato nelle procedure amministrative e giudiziarie, in funzione delle esigenze operative del servizio universale. D'altra parte, i deputati ritengono opportuno concedere la possibilità di beneficiare - entro i limiti e le condizioni stabiliti dalla direttiva - di un periodo transitorio supplementare di due anni (31 dicembre 2012) per l'abolizione dei diritti esistenti e speciali ai nuovi Stati membri o agli Stati membri «scarsamente popolati e di limitata superficie geografica ... ovvero con una topografia particolarmente difficile, specialmente quelli con un elevato numero di isole». Il Parlamento, peraltro, introduce una clausola di reciprocità secondo cui agli Stati membri che hanno completato l'apertura dei loro mercati è permesso di non concedere ai monopoli che operano in un altro Stato membro l'autorizzazione di operare sul loro territorio.

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