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CANADA - Sciopero delle Poste: è il turno di Hamilton, continua la trattativa

08 giugno 2011

TORONTO - Dopo Winnipeg, Hamilton. È la città del ferro il secondo centro urbano scelto dal sindacato per portare avanti lo sciopero a macchia di leopardo da parte dei lavoratori di Canada Post. Ieri sera, a partire dalle 11.45, i dipendenti di Hamilton hanno incrociato le braccia, con l’obiettivo dichiarato di mettere pressione sulla dirigenza delle Poste in una trattativa che, almeno al momento, non sembra avere via di sbocco. Ieri il presidente della Canadian Union of Postal Workers (Cupw) ha lanciato un nuovo appello a Canada Post per porre fine, una volte per tutte, alla vertenza che potrebbe mettere in ginocchio il settore delle spedizioni e che minaccia di avere pesanti conseguenze nella vita di tutti i canadesi. «Stanotte - ha dichiarato in mattinata Denis Lemelin - i lavoratori di Hamilton entreranno in sciopero per 48 ore. Noi continueremo a portare avanti il negoziato, ma è nostra intenzione continuare il pressing su Canada Post: chiediamo che le nostre richieste vengano accolte». Se non sarà così, nei prossimi giorni lo sciopero colpirà altre città: la lista dei prossimi centri interessati alla vertenza è volutamente tenuta segreta. «Questo ci garantisce un maggiore di margine di manovra con l’azienda - ha ammesso il vice presidente del sindacato di Winnipeg Lisa Peterson - perché non sapendo quale sarà la prossima città, non ci sarà tempo sufficiente per preparare contromosse efficaci». Canada Post, dal canto suo, ha confermato la volontà di risolvere la vertenza con i lavoratori. «Speriamo che lo sciopero finisca qui - ha dichiarato il portavoce John Hamilton - non è necessario e comporta pesanti disagi per i cittadini. Noi stiamo ancora aspettando una risposta del sindacato alla nostra ultima controproposta». Il sindacato si trova sul piede di guerra dall’inizio di maggio, quando il 95 per cento dei 48mila dipendenti delle Poste hanno dato il loro via libera allo sciopero. Molte le richieste del Cupw: nuovo contratto di quattro anni, con un aumento dello stipendio del 3,3 per cento nel primo anno e del 2,7 nei tre successivi. Nel 1997 i dipendenti delle Poste scioperarono per due settimane, prima che il governo federale ordinasse la precettazione per porre fine all’emergenza.

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