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Segnalazione/Parere (seconda parte)
27 giugno 2007
Il Decreto Ministeriale sulla tariffazione della posta massiva
Il decreto del Ministero delle comunicazioni del 12 maggio 2006, Disposizioni in materia di invii di corrispondenza rientranti nell’ambito del servizio postale universale. Tariffe e prezzi degli invii di corrispondenza per l’interno e per l’estero, ha significativamente modificato il quadro regolamentare precedente, in particolare attuando la manovra tariffaria per gli invii postali per l’interno e per l’estero che vale per il triennio 2006-2008, e superando la precedente regolamentazione relativa agli invii di posta elettronica ibrida c.d. PEI, mediante l’introduzione del concetto di posta “massiva” e di uno schema di differenziazione tariffaria in funzione della destinazione della corrispondenza.
Al riguardo, si deve osservare che le disposizioni contenute nel decreto hanno consentito il superamento delle barriere all’entrata previste nella preesistente regolamentazione sulla posta PEI che, unitamente alle condizioni di accesso alla rete postale predisposte da Poste, avevano ostacolato lo sviluppo della concorrenza in aree già liberalizzate dei servizi postali (stampa, imbustamento e successiva consegna della corrispondenza a Poste per l’espletamento delle fasi riservate) [L’assetto relativo alla posta PEI è stato infatti oggetto di un complesso procedimento istruttorio per abuso di posizione dominante da parte di Poste Italiane S.p.A., in violazione dell’art. 82 TCE, A365 Posta elettronica ibrida, conclusosi con il provvedimento dell’Autorità del 29 marzo 2006, n. 15310, in Boll. 13/2006.].
Tuttavia, l’assetto complessivo relativo alla posta massiva appare caratterizzato da profili, in parte già evidenziati da questa Autorità in una sua precedente segnalazione, che rischiano di ostacolare il processo di liberalizzazione in atto [AS350 del 25 gennaio 2006, in Boll. 26/2006.].
Il decreto, infatti, ha introdotto il concetto di “posta massiva”, individuando quest’ultima come definita dagli invii consegnati a Poste in grandi quantità (ad esempio, estratti conto bancari e comunicazioni alla clientela per le utenze elettriche e telefoniche). Rilevano altresì, al fine dell’accesso alle tariffe di posta massiva, il rispetto, da parte della clientela, di procedure di omologazione della corrispondenza nonché delle Condizioni Tecniche Attuative la cui definizione è, dallo stesso Decreto, demandata a Poste Italiane S.p.A. (di seguito Poste).
In relazione agli effetti sul mercato del Decreto, l’Autorità osserva in primo luogo come l’introduzione della posta massiva, in combinato disposto con la nuova struttura tariffaria, abbia prodotto un significativo aumento di prezzi dei servizi postali sia per i consumatori business sia che per i consumatori retail, complessivamente pari a circa il 30% [Cfr. Relazione Corte dei Conti del 15 dicembre 2006.].
Per quanto riguarda i consumatori di servizi postali retail, è stata infatti eliminata la tipologia di prodotto di posta ordinaria (0,45€) in favore del prodotto di posta prioritaria (0,60€); per quanto riguarda la corrispondenza della clientela business, l’introduzione di tre differenti tariffe in funzione della tipologia di destinazione (aree metropolitane, capoluoghi di provincia e aree extraurbane), porta, come già ricordato nel precedente intervento di questa Autorità in materia, ad una tariffa media ponderata di circa 0,45€, con un netto incremento rispetto alla precedente tariffa PEI (0,37 €) [Cfr. AS350, cit., nella quale l’Autorità ha osservato che, in base ai dati forniti da Poste, “la tariffa media ponderata per gli invii omologati fino a 20 gr., scaglione di peso in cui rientra la maggioranza della PEI, è di 0,45€. Tale valore corrisponde, in base alla Manovra del dicembre 2003, all’importo della tariffa attualmente prevista per il recapito della posta ordinaria, mentre gli operatori ammessi al regime PEI in virtù del DM 18 febbraio 1999 attualmente beneficiano di una tariffa più favorevole pari a 0,37€. Anche esaminando la scomposizione della tariffa per le tre possibili tipologie di destinazione (area metropolitana, capoluoghi di provincia ed area extraurbana), dalle analisi effettuate risulta che, nonostante l’applicazione di una tariffa inferiore per il recapito nelle aree metropolitane, si registrerà un aumento dei prezzi nelle altre aree che rappresentano una percentuale maggioritaria (fra il 75% e l’85% dei volumi complessivi) dell’attuale posta elettronica ibrida compresa entro i 20 gr.”].