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In Francia La poste diventa società anonima
11 marzo 2010
La novità operativa da oggi. Intanto, in Italia la Corte dei conti ha analizzato il processo di privatizzazione fin qui avvenuto; fra le prossime realtà interessate dovrebbero figurare Poste italiane e Ipzs
Una società anonima completamente pubblica che, in base alla legge francese del 9 febbraio scorso, non potrà accogliere investitori privati: è, da oggi, La poste. Il cambio, spiegano da Parigi, si inserisce nell'ambito della riorganizzazione prevista entro l'1 gennaio 2011 ed apre la via all'aumento di capitale pari a 2,7 miliardi di euro, in arrivo da Stato e Caisse des dépôts et consignations. Il maxi assegno “apporterà alla Poste il finanziamento necessario alla sua modernizzazione e allo sviluppo delle attività”.
Nell'ambito Ue, 25 operatori nazionali su 27 sono società anonime o lo stanno per diventare; fra questi, 19 sono interamente controllati dallo Stato o da un attore pubblico.
Intanto, in Italia la Corte dei conti ha ripreso il dibattito generale sulla privatizzazione, con valutazioni non sempre positive. Il relatore, il magistrato Luigi Mazzillo, ha ricordato “una serie di importanti criticità, che vanno dall'elevato livello dei costi sostenuti e dal loro incerto monitoraggio alla scarsa trasparenza connaturata ad alcune delle procedure utilizzate in una serie di operazioni, dalla scarsa chiarezza del quadro della ripartizione delle responsabilità fra amministrazione, contractors ed organismi di consulenza al non sempre immediato impiego dei proventi nella riduzione del debito”. In più, va registrato l'aumento delle tariffe che “risultano notevolmente più elevate di quelle richieste agli utenti degli altri Paesi europei”. Nel complesso, però, il percorso ha conseguito sostanzialmente “gli obiettivi di lungo termine previsti nei primi documenti ufficiali, generando valore nelle ex imprese pubbliche, contribuendo a risanare le finanze pubbliche, a sviluppare il sistema finanziario nazionale e ad ammodernare lo Stato”.
E la procedura prosegue: “nei prossimi anni, nonostante il contesto economico e finanziario sia attualmente non favorevole”, potrebbero realizzarsi ulteriori privatizzazioni, che coinvolgerebbero, fra l'altro, Poste italiane ed Ipzs.
VACCARINEWS Mar 01 2010