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Fondi ai giornali, in gioco anche i rimborsi alle Poste
16 dicembre 2009
Le Poste potrebbero avere un ruolo importante nel prossimo provvedimento che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, si è impegnato ad adottare per trovare i fondi per i giornali di partito. Secondo alcune indiscrezioni, il nodo che tanto sta accalorando in questi giorni partiti, editori e Palazzo Chigi nell'ambito della discussione Finanziaria potrebbe essere sciolto con un'operazione una tantum: coprire il buco di bilancio di circa 180 milioni utilizzando parte degli stanziamenti che ogni anno lo Stato effettua come rimborso per le tariffe speciali alla spa guidata da Massimo Sarmi. «Il problema dei contributi ai giornali di partito e assimilati non è tanto il diritto soggettivo che l'emendamento del relatore alla manovra ha intaccato», rivela un'autorevole fonte di governo, «quanto il fatto che mancano 170-180 milioni di euro per il 2010. Per questo un ruolo potrebbero averlo in qualche modo le Poste che di fatto erogano i contributi ai giornali attraverso una tariffazione speciale per le spedizioni in abbonamento». La fonte non dice che nel 2009 la presidenza del Consiglio non ha ancora erogato a Poste (interamente controllate dallo Stato, 65% Tesoro e 35% Cdp) i 250 milioni di euro di rimborsi per le tariffe agevolate. Dunque un precedente c'è e la tentazione di trovare una soluzione ponte, fino a quando non andrà in vigore la riforma di tutto il settore firmata dal sottosegretario Paolo Bonaiuti, pure. Il problema è trovare un accordo e presto Tremonti, Bonaiuti e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, avranno un incontro sul tema. La cosa è stata ribadita anche martedì durante il colloquio tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini e il ministro dell'Economia, presenti anche alcuni direttori di testate di partito quali L'Unità, Europa, Secolo d'Italia e La Padania. «Tremonti si è impegnato politicamente a trovare una soluzione al taglio ai contributi ma ha anche detto che questa non si risolverà in elargizioni indiscriminate», racconta uno dei partecipanti alla riunione.
Questo vuol dire che qualcosa presto cambierà nei metodi di contribuzione. Probabilmente anche prima del 2011. Intanto i giornali hanno incassato l'impegno formale del ministro che consentirà loro di continuare ad avere credito dalle banche per la chiusura dei bilanci 2009.
MF 11/12/2009
DENARO & POLITICA
Di Rocco Spinosi