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Operatori europei alle grandi manovre

07 ottobre 2009

Croazia e Polonia rivedono l'organizzazione interna, mentre la Francia dà garanzie ai consumatori. Intanto, l'Eire lavora sul codice postale Zagabria guarda all'Europa, anche a livello postale. Non è un caso se l'operatore nazionale, Croatian post inc, ha definito una nuova organizzazione interna studiando agli esempi che giungono dai Paesi Ue e preparandosi alla liberalizzazione del settore. Quattro le divisioni introdotte: posta (trasporto, smistamento e consegna di lettere e pacchi), rete (uffici), corriere espresso e supporto. Le prime tre sono impostate sul principio territoriale, mentre l'ultima è centralizzata, così da ottimizzare le risorse. In base alle aspettative, la riorganizzazione sarà “più facile da gestire, di alta qualità, veloce nelle comunicazione e duttile nell'adattarsi alle richieste del mercato”. Quest'anno, per la prima volta da quando il settore delle telecomunicazioni è stato staccato, l'ambito postale ha raggiunto risultati economici positivi: nei primi sei mesi del 2009 ha incassato 98 milioni di kune, mentre nello stesso periodo del 2008 la perdita era di 49 milioni. Novità pure dalla Polonia, dove l'interlocutore istituzionale è ora Poczta Polska sa, incaricata di gestire il servizio all'interno ma pronta ad operare oltreconfine. La società è diventata una compagnia commerciale, soggetta al relativo diritto. È controllata dal Tesoro attraverso il ministero alla partita, ma l'obiettivo futuro potrebbe essere la vendita. L'attuale scopo aziendale è assicurare le diverse prestazioni, servizio universale compreso, non più come operatore nazionale ma pubblico. Immutate le competenze in fatto di cartevalori. Altri i problemi in Francia, dove il ministro dell'Industria, Christian Estrosi, ha garantito che i privati non entreranno nel capitale di La poste. Anche se l'indebitamento sfiora i sei miliardi, “registrando per la prima volta quest'anno una perdita sostanziale”, l'unica strada è creare una società anonima con capitali esclusivamente pubblici. Saranno mantenute le quattro missioni: servizio universale (e tariffario unico), presenza sul territorio (senza chiusura di uffici), accessibilità bancaria e distribuzione della stampa. Intanto, l'Eire introduce a livello nazionale un nuovo codice postale. Lo ha annunciato il ministro alle Comunicazioni, Eamon Ryan, ipotizzandolo, nell'ambito di un piano più ampio, per gli inizi del 2011. Secondo gli esperti, l'adozione permetterà allo Stato di risparmiare 22 milioni di euro già a breve termine, oltre ad offrire un servizio più veloce ed accurato. Sarà utile, inoltre, per la politica demografica, così da individuare i luoghi opportuni dove creare centri come scuole od ospedali, e nelle prestazioni di emergenza. Utilizzerà una stringa combinata di sei elementi tra lettere e numeri. “Un sistema di codici postali -ha detto il ministro- rappresenta un eccellente investimento per qualsiasi Paese moderno e risulta essenziale per lo sviluppo dell'economia digitale”. VACCARINEWS - 07 Ott 2009 - ore 01:23

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