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POSTE, LO SFASCIO DELLA SICILIA

04 settembre 1998

Nell’isola 500 miliardi di deficit su 800: altissimi i costi del personale, scarso il fatturato. Ei privati avanzano: nasce la rete nazionale Mail Express ROMA – Da una parte le catastrofi delle Poste, dall’altra l’avanzata dei concorrenti privati. Si sa che le condizioni dell’azienda postale pubblica sono molto più gravi al Sud che al Nord. Nessuno però aveva mai notato che il disastro, quello finanziario perlomeno, si concentra in una sola regione: la Sicilia. Nel bilancio del ’97 l’ente ha chiuso con perdite per 800 miliardi, ma la Sicilia da sola ne ha persi 525. A segnalare il paradosso sono le Poste stesse, nella loro pubblicazione mensile Il Gabbiano. Dove si riporta – tra l’altro – una dichiarazione del presidente Enzo cardi: “C’è da domandarsi – dice Cardi – come mai la Sicilia a fronte di costi complessivi per 814 miliardi l’anno (di cui 769 miliardi solo per il personale ), realizza ricavi per soli 289 miliardi. E’ una situazione insostenibile per qualsiasi azienda che voglia confrontarsi con il mercato”. Il messaggio è rivolto al personale, ai sindacati, e in particolare ai dipendenti siciliani. I quali lavorano la metà dei pezzi della Toscana, un terzo di quelli del Piemonte e dell’Emilia Romagna, eppure ricevono ogni anno migliaia di ore di straordinario. Nell’isola c’è il 9% del personale delle Poste, ma soltanto il 3% del fatturato. Ieri comunque l’azienda ha fatto sapere che nel ’98 la situazione della Sicilia “registra un marcato e riconosciuto recupero sia sul piano operativo che su quello della razionalizzazione dei costi e degli investimenti”. Intanto i privati avanzano in tutta Itali. E si organizzano. Come la Mail Express, consorzio che riunisce in franchising 150 (per ora) agenzie distribuite nelle città maggiori. Fino a oggi queste agenzie hanno garantito il servizio soltanto in area locale, coprendo così anche i recapiti nazionali e allestendo una rete postale privata italiana. Per questo la Mail express sta cercando 2 mila persone da assumere. Il direttore generale della società, Bachisio Ledda, rivolge un appello speciale ai tanti giovani che hanno già lavorato alle Poste con contratti a termine: “Abbiamo bisogno di gente che conosco già il lavoro, che conosca già le strade della città”. Ogni giorno Ledda riceve mediamente una decina di curriculum. “Ciascuno dei quali viene girato all’agenzia più vicina. Poi il titolare dell’agenzia, se vuole, lo assume.” Entro il ’99 i 2 mila posti di lavoro potrebbero diventare molti di più. Alla Mail Express (sede centrale in Abruzzo, a Teramo) promettono tempi di recapito concorrenziali un giorno per le spedizioni in città, 72 ore per le altre destinazioni. E tariffe dimezzate rispetto a quelle delle Poste. Per le Poste spa la concorrenza dei privati è un terribile incubo. I sindacati rilevano per altro la evidente assenza di una regolamentazione del mercato del lavoro nel settore: ai pony express non si applica il contratto nazionale dei postelegrafonici. Tempo fa il leader della Cisl denunciò con veemenza la concorrenza sleale dei corrieri privati, parlando di “sfruttamento e ricatto occupazionale”. Oltretutto le ditte di recapiti di solito non assumono direttamente i loro dipendenti, bensì li inquadrano in cooperative e in questo modo godono di ottime agevolazioni contributive. FONTE: IL MESSAGGERO Via del Tritone 152 00187 Roma

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