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Poste, la concorrenza si fa accesa

12 aprile 2009

Le strategia delle società di recapito in attesa della completa liberalizzazione, prevista nel 2011 La partita tra operatori si gioca su puntualità e tariffe Puntualità del recapito in calo e tariffe alte potrebbero essere il tallone di Achille delle Poste italiane. Pronte a sfruttare queste criticità sono le poste private autorizzate dal ministero delle comunicazioni, che ogni giorno tentano di sottrarre una fetta dei volumi di posta (lettere, raccomandate, pacchi) . Le lettere più care d'Europa. I servizi postali italiani del servizio universale sono i più cari d'Europa. A sostenerlo è stato, a ottobre scorso, Anacom (garante portoghese delle comunicazioni, la loro Agcom), che ha pubblicato un rapporto nel quale mette a confronto i prezzi dei servizi postali nei paesi europei. E dal quale si rileva che, tanto nel comparto della corrispondenza quanto in quello dei pacchi, Poste italiane si piazza nelle zone alte della classifica. Con riferimento alla posta prioritaria fino a 20 grammi, la tariffa italiana di 60 centesimi di euro vale il quinto posto e un margine del 25% sulla media europea. Ancor meno lusinghiero il confronto su spedizioni da 50 grammi o 100 grammi, che ci vede rispettivamente al primo e secondo posto. Ancor più marcata la differenza tra le tariffe d'invio di un pacco di 2 chili in Italia e in Europa, che si attesta al 53%. Con questi livelli di prezzo si ottiene un servizio di qualità? La puntualità nel recapito di lettere e pacchi sta perdendo smalto: si è passati dal 90% di consegna nel giorno seguente del 2002 all'88% del 2007. E c'è anche chi dubita di questo dato, come si evince dall'analisi effettuata dall'istituto Bruno Leoni. Per due ragioni: la società investita del monitoraggio delle prestazioni di Poste italiane (Izi) che ha certificato questo dato è stata selezionata dal ministero dello sviluppo economico ed è remunerata dalla stessa Poste; il Contratto di programma per il triennio 2006-2008 (che prevedeva una soglia minima di puntualità dell'88,5%) è stato siglato solamente il 17/9/2008, al termine del triennio; e con ciò le soglie minime della qualità del servizio sono state stabilite successivamente. Se si abbassa la puntualità, gli utili, al contrario, volano e passano da 22 mln di euro del 2002 agli 883 del 2008. A farli crescere, l'aumento dei clienti pubblici rispetto a quelli privati; gli aumenti tariffari (anch'essi di matrice pubblica) rispetto alla lievitazione dei volumi e i servizi diversi dal recapito (telefonia, energia, polizze, conti correnti, vendita a distanza). E in alcuni casi, accade che si verificano dei sussidi incrociati tra i diversi servizi (proprio Poste mobile è un esempio. Si pensi alla possibilità di pagare i bollettini saltando le file negli uffici postali; quanto meno agevole è il pagamento allo sportello, tanto più allettante diviene il pagamento telefonico). Secondo la Corte dei conti, (relazione di controllo sull'esercizio 2007) i ricavi da servizi postali sono cresciuti del 3,5% a fronte di una contrazione del 17,2% dei pezzi lavorati, beneficiando della rimodulazione tariffaria varata dal governo nel maggio 2006. «Tendenza radicalizzata nell'esercizio 2008», si apprende dallo studio dell'Istituto Bruno Leoni, «che ha visto i ricavi del recapito addirittura calare dello 0,8%». Al contempo, si registrano un ridimensionamento dell'attività postale, che già ora apporta meno di un terzo dei ricavi complessivi, e la corrispettiva espansione dei comparti diversi, all'insegna di un'aggressiva strategia di diversificazione degli investimenti. Un mercato che, per Poste italiane continuerà la sua fase discendente e vedrà ridursi i pezzi movimentati sia per la corrispondenza leggera in monopolio sia per il mercato libero. ItaliaOggi Sette 12/4/2009 ItaliaOggi Sette del 12/4/2009

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