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POSTE, SCATTA LA LIBERALIZZAZIONE?
02 ottobre 1998
La liberalizzazione del mercato postale è ancora una meta lontana. La direttiva europea, emanata alla fine del ’97, che fissa criteri e tempi per l’apertura di tutti i servizi di recapito alla concorrenza, non è stata neanche recepita dal governo italiano. Eppure c’è già chi si prepara a sferrare un attacco in grande stile alla spa guidata da Corrado Passera. E’ una nuova società abruzzese, tale Mail Express - network in franchising - con sede a Teramo, che dalla sera alla mattina ha inventato una campagna pubblicitaria che promette assunzioni da capogiro, pari a 2 mila unità, che nemmeno le Poste, per non parlare di gruppi stranieri che operano in Italia, come la Dhl, si sognerebbe di fare. E poi espansioni massicce dell’attività, con obiettivo di raggiungere le 515 agenzie entro il 2000. ma la vera ciliegina sulla torta sono le promesse alla clientela: tariffe dimezzate rispetto a quelle delle Poste, specialmente nei recapiti considerati area di “riserva” del monopolio, vale a dire raccomandate con ricevuta di ritorno e lettere ordinarie. C’è n’è abbastanza per destare non pochi sospetti. Così il deputato della Sinistra democratica, Giorgio Panettoni, ha presentato un’interrogazione al ministro delle comunicazioni per fare chiarezza su annunci che potrebbero presentare gli estremi di pubblicità ingannevole. Anche al dicastero la faccenda non convince. “non ci risulta che la società in questione sia in possesso della licenza necessaria per operare nell’area di riserva”, dicono. E nel frattempo la pratica è stata spedita ai servizi ispettivi del ministero, anche se la società intende operare nell'area liberalizzata dal codice postale e non come concessionario postale.
FONTE: IL QUOTIDIANO DEI MERCATI FINANZIARI
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