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Usa - La “monnezza”? In parte passa dalla posta
27 agosto 2008
Un progetto pilota sta interessando, negli Stati Uniti, 1.500 uffici postali. I consumatori ritirano speciali buste ed inviano, senza spese, piccoli oggetti elettronici e cartucce esauste
In Italia la questione è ancora sospesa, nonostante le attese di qualche mese fa. Ma negli Stati Uniti il discorso è ormai avviato: il servizio postale gestito da Usps serve anche per riciclare o smaltire in modo appropriato i rifiuti. Per giunta, non accollando nessun onere al consumatore, che quindi può smaltirli senza pagare nemmeno il francobollo.
Certo, l'opportunità non vale per tutte le tipologie di scarti, ma solo per quelle che, viste le dimensioni e le esigenze di trattamento, si prestano. Ad esempio, piccoli oggetti elettronici (macchine fotografiche digitali, palmari, ipod, lettori mp3…) e cartucce a getto d'inchiostro da stampante.
Il servizio, ancora alla fase sperimentale, si chiama “Mail back”. Sta coinvolgendo, in dieci aree del Paese, 1.500 uffici, nei quali sono disponibili gratuitamente gli speciali plichi da impiegare.
Le spese di trasporto sono pagate dal Clover technologies group, realtà riconosciuta a livello nazionale che ricicla, mette a posto e reintroduce sul mercato tali oggetti. Nel caso non possano essere ripristinati, vengono impiegati i singoli componenti, o i materiali sono avviati al riciclo. Questo perché la filosofia aziendale ha deciso la tolleranza zero nei confronti delle discariche. Una politica che ha permesso alla ditta di primeggiare rispetto altre diciannove aziende concorrenti.
Ago 23 2008 00:14 - VACCARINEWS
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